Parole O_Stili

 

lievemente

L’altro giorno capito in libreria per caso. Nemmeno pensavo fosse aperta, essendo le 9 e 30 del 16 agosto! Invece c’era una signora sorridente dai capelli scompigliati che mi ha accolta con un’inusuale gentilezza.

Incoraggiata dalla mancanza di ostilità, ho curiosato tra gli scaffali traboccanti di appetitosi volumi e sono uscita con un piccolo bottino. Si intitola Parole Ostili ed è una raccolta di dieci racconti, un impegno nei confronti delle parole e della lingua. Cito dalla descrizione del libro:

“Le parole sono importanti, hanno un potere enorme. Troppo spesso sono utilizzate in modo improprio, offensivo, sleale, impreciso, maleducato, diseducativo. In una parola, duro (senza cuore). E spesso inconsapevole delle conseguenze. Al fine di ridurre, arginare, denunciare, combattere le pratiche e i linguaggi negativi, l’Associazione Parole O_Stili si è impegnata in un progetto di sensibilizzazione ed educazione contro l’ostilità delle parole, online e offline, che ha portato all’elaborazione del Manifesto della comunicazione non ostile. “

Il manifesto è questo che pubblico qui sotto.

Parole O_Stili

Consapevol-mente

Un movimento di sensibilizzazione del linguaggio, che bello!, ho pensato. Le parole ci servono per comunicare. Quello che comunichiamo ci rappresenta e definisce quello che siamo agli occhi degli altri, sia sul web che fuori dal web.

Scontato? Non direi.

Dobbiamo iniziare a pensare che le parole dette su internet hanno la stessa valenza di quelle dette non su internet. Restano scritte, vengono lette, ci identificano. Le parole possono creare ponti, oppure innalzare muri. Pensare a quello che diciamo e a come lo diciamo ci rende esseri umani più consapevoli.

Sarebbe bello che fossimo consapevoli ogni volta che scegliamo di parlare e anche quando decidiamo di tacere.

In un mondo dove sempre più affidiamo i nostri pensieri a comunicazioni virtuali e tacciamo di fronte agli altri, consapevoli-mente è giusto chiedersi se quello che diciamo corrisponde ai nostri pensieri. O se sono, invece, i pensieri di qualcun altro a parlare. Consapevolezza è anche quando ci domandiamo se è il luogo giusto per comunicare i nostri pensieri, se stiamo scegliendo le parole più appropriate. È giusto scagliare addosso al prossimo i nostri pensieri solo perché siamo sicuri di avere ragione?

Anche gli animali comunicano

L’uomo è dotato di parola. Il libero arbitrio della parola ci eleva dalla semplice comunicazione tra animali. Ci permette di esprimere concetti astratti e articolati. Non è meraviglioso?

La sola idea di una simile capacità mi emoziona. Eppure, a volte sento che non la sto sfruttando bene come potrei. Ci sono delle volte in cui mi trovo in difficoltà a esprimere a parole quello che provo. A formulare in modo corretto e chiaro i miei pensieri.

Ci sono delle volte che parlo per riempire silenzi. Altre che lo faccio trasportata da un impeto di rabbia. Infine mi capita di dire: “non mi sono spiegata bene” e riprovare a partire da capo.

Certo, se tutti si spiegassero bene e si esprimessero con cognizione di causa, allora il mondo sarebbe un posto migliore. Utopicamente parlando :). Certo un po’ di allenamento non può che giovare.

Vi farò sapere com’è il libro, intanto vi auguro buone vacanze.