Intervista a Francesca Mattia di Pennamontata
Ti presento Francesca Mattia, forse la conosci già siccome lavora come copywriter per Pennamontata la web-agency specializzata in copywriting più frizzante della momento. Negli articoli che scrive per il blog ci regala perle di saggezza sulla scrittura e sulla comunicazione web. Se sei interessato all’argomento, ti consiglio di leggerli, li trovi qui.
- Piacere Francesca. Partiamo subito con la domanda a tema. Qual è l’animale che, per il suo modo di comunicare e di interagire, ti incuriosisce di più e perché?
L’ape. Da bambina lessi un testo sul mio sussidiario scolastico che si intitolava “La danza delle api”. Restai affascinata dal loro modo di comunicare e dal loro senso di comunità.
- Negli ultimi anni i contenuti stanno acquistando sempre maggiore importanza per la comunicazione, soprattutto su internet. Com’è cambiato il mestiere del copywriter per stare dietro a questa esigenza?
A dire il vero, ho iniziato a fare questo lavoro quando “il cambiamento”, quello del cosiddetto web 2.0, era già in atto e il content marketing era già una realtà più o meno definita. Mi sono formata nel solco di questa rivoluzione, se così possiamo chiamarla.
Nel tempo, però, la sfida si è fatta sempre più ardua: se sei un copywriter, e vuoi lavorare sul web, devi diventare content creator. Significa acquisire nuove competenze e imparare a utilizzare nuovi strumenti. Ma, ti dirò, è uno degli aspetti che più apprezzo del mio lavoro.
- Scrivere per le persone: è un punto su cui insisti molto negli articoli che pubblichi sul blog di Pennamontata.
Sì, scrivere per le persone. Dev’essere una sorta di mantra da ripetere quando pensiamo all’argomento per un blog post, mentre scriviamo una landing page, una scheda prodotto o i contenuti della nostra newsletter.
Mettiti nei panni di chi sta dall’altra parte, fatti tante domande: cosa si sta chiedendo il lettore? Quale problema sta cercando di risolvere? Cosa vorrebbe trovare qui?
È essenziale ricordarci che scriviamo per creare connessioni e relazioni con i lettori. Connessioni e relazioni che, col tempo, creano il valore più prezioso per un’azienda: la fiducia.
- Un consiglio portatile per copywriter alle prime armi?
Uno solo? Facciamo tre, dai, il numero perfetto:
- Non essere sciatto. Al contrario, sii precisissimo: prenditi cura di ogni elemento e di ogni aspetto del testo; scegli con cura le parole da usare; verifica ogni singola informazione che dai; rileggi i tuoi testi ad alta voce e fai correzioni dove possono essere fatte, migliorati nel contenuto o nella forma. La precisione fa la differenza.
- Sfrutta ogni occasione che hai per imparare cose nuove. Tutto ciò che impari, da una ricetta a un modo di dire, dal colore Pantone dell’anno all’ultima tendenza in fatto di interior design, può tornare utile nel tuo lavoro.
- Allarga le tue conoscenze in altri campi, dalla grafica all’UX al social media marketing. Se vuoi fare davvero questo lavoro, vuoi farlo bene e vuoi avere un profilo competitivo, non basta saper scrivere bene.
- Panico da pagina bianca, chi fa il nostro mestiere almeno una volta lo ha incontrato… Quando non hai ispirazione, dove la cerchi?
Personalmente, trovo utile staccare e dare in pasto al nostro cervello qualcosa che non sia “lavoro”. Sembra facile, e invece non lo è per nulla, soprattutto quando hai Asana (per chi non lo conoscesse, è uno strumento di project management) strapieno di task da portare a termine.
- Cos’ha sempre nella borsa un copywriter sul pezzo come te?
A parte il caos, nella mia borsa puoi trovare (buona fortuna!) l’iPad e un libro (al momento, “Ristorante al termine dell’Universo” di Douglas Adams). Raggiungo l’ufficio Pennamontata in treno e ne approfitto per scrivere – sull’iPad, appunto – o per leggere.
- Ci consigli un libro da leggere o un blog che vale la pena seguire secondo te?
Un classico: “Il mestiere di scrivere” di Raymond Carver. Si parla di scrittura letteraria, è vero, ma io ho trovato tanti spunti di riflessione e consigli validi anche per noi copywriter. Anzi, ti riporto un breve brano: “Una volta ho sentito Geoffrey Wolff dire a un gruppo di aspiranti scrittori: «Niente trucchi da quattro soldi». Ecco un’altra frase che dovrebbe andare su una scheda sei-per-dodici. Anzi, io la correggerei un po’: «Niente trucchi». Punto e basta. I trucchi non li sopporto. Quando leggo narrativa, al primo segno di trucco o di trovata, non importa se da quattro soldi o elaborata, mi viene istintivo cercare riparo.”
Grazie mille per avere risposto a tutte le mie domande :).
Infoprodotti Digitali
16 gennaio 2018 @ 16:27
Francesca è una straordinaria professionista del copywriting. Complimenti per l’intervista!