Il valore delle parole

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“Le parole hanno perso valore. Non ci si fida più di ciò che dice la gente. E la gente non capisce più ciò che dice. Il linguaggio diventa ogni giorno più impreciso e questo è terrificante. Io mi sforzo di essere meticolosa quando parlo, nel senso che dico esattamente quello che voglio dire, usando un numero limitatissimo di parole.” Toinette Lippe

Sto leggendo un piccolo libro leggero, sia come peso, sia nei contenuti che nelle parole che usa. “L’infinitamente poco” di Dominque Loreau è un piccolo viaggio all’interno della cultura giapponese del minimalismo (perfetto da portarsi al mare 🙂 ). L’autrice usa frasi semplici per spiegare concetti semplici, ogni capitolo è introdotto da una breve citazione come quella sopra.

Nel mio lavoro, mi trovo tutti i giorni a che fare con le parole e quelle di Toinette Lippe hanno fatto centro. Sono arrivate là, proprio dove dovevano arrivare. A volte quando scrivi molto, ti trovi a scrivere cose per riempire la pagina. Lo fai perché il testo deve raggiungere un certo numero di parole, oppure perché l’argomento di cui parli non ti convince. L’informazione su quello che scrivi è tutto, così come lo sono i bisogni dei lettori. Se scrivo di un’aspirapolvere, dettaglio le caratteristiche dell’elettrodomestico, ma lo faccio in un linguaggio comprensibile per chi legge. Metto in evidenza le cose che interessano davvero chi sta per acquistare un’aspirapolvere: raccoglie in una sola passata, è leggera, facile da manovrare, senza fili… L’essenziale salta agli occhi quando elimini il superfluo.

Termini come permettere, top della gamma, qualità, eccellenza, trecentosessanta gradi sono talmente usati a sproposito da avere perso consistenza, valore. Sono convinta che un buon testo arriva al cuore di quello di cui parla e lo fa semplicemente dicendo l’essenziale. Invece, oggi, si passa troppo tempo a girare attorno alle cose, a infiorettarle, a usare termini inutili e a dire cose in cui nemmeno credi. Se un prodotto è buono, non ha bisogno di tutto ciò. Se un amico è vero, non ha bisogno di tante parole.

Queste sono alcune frasi del libro che sto leggendo, che mi sono piaciute e che mi hanno fatto ritrovare il piacere di scegliere con cura le parole.

“Ormai non si fa più conversazione, ma il più delle volte ci si limita a esporre opinioni di cui agli altri non importa nulla. Il silenzio ci opprime e quindi ci ubriachiamo di parole per riempire il vuoto.”

“Privilegiate il silenzio esteriore per rivolgervi alla quiete della mente..”

“Non spiegare nulla e non lamentarti mai.. lamentarsi comporta una carica negativa inconscia, ma è anche un peso che imponiamo agli altri.”

“Tu sei padrone delle parole che non hai pronunciato, ma sei schiavo di quelle che ti sei lasciato sfuggire” (Laozi, citazione tratta dal libro)

“Fate uso delle parole come dei soldi” (Georg Christoph Lichtenberg)

Ti auguro una piacevole vacanza 🙂